Il vitello d’ oro

Anna e Marco si conobbero in parrocchia e si piacquero sin da subito, così si misero insieme a breve. Avevano voglia di toccarsi, di svelarsi, di conoscere i loro corpi, di fondersi. Volevano fare l’ amore, ma sapevano che non era cosa giusta. ” Fuggite dalla fornicazione. Ogni altro peccato che l’ uomo commetta è fuori del suo corpo, ma chi pratica la fornicazione pecca contro il proprio corpo.” si ripetevano. Sapevano in cuor loro che era una questione di rispetto verso se stessi, verso l’ altro.

Vivevano un tormento, era una privazione troppo grande e mica potevano sposarsi a 17 anni, dopo soli  tre mesi che stavano insieme! Dio quanta pazienza! Quanta sofferenza! Un’ atto così spontaneo, doveva essere soffocato in nome di  grandi valori, a cui un uomo tanto piccolo non è avvezzo.

Anna e Marco erano creature angeliche, di quella purezza d’ animo che la si riconosce dallo sguardo.

Ma dentro avevano l’ inferno: gli ormoni, il confronto con gli amici di scuola, lo sbigottimento di chi chiedeva loro come facessero. Il tutto era seguito da sguardi bassi e rossore sulle gote.

Non potevano capire, gli altri, erano troppo superficiali. La coppia quando ne parlava si rattristava sempre e poi si accoccolava. Quel giorno Anna gli raccontò del vitello d’ oro:

-Quando Mosè ascese al Monte Sinai, durante la sua assenza il popolo era sfiduciato, temeva il non ritorno, così implorò  ad Aronne:-“Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”.

Egli, che in realtà, doveva essere una guida per il popolo, lo assecondò nella stoltezza, così comandò di raccogliere i gioielli d’ oro, li fuse e forgiò un mastodontico vitello d’ oro, il popolo sentenziò:-” Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d’ Egitto.Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore».  Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.

Allora il Signore disse a Mose’:-Va’, scendi perche’ il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’ Egitto, si e’ pervertito.Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata!.. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione.” 

Dopo le suppliche di Mosè il “Signore abbandonò il proposito di nuocere al Suo popolo.”

Mosè ridiscese dal monte, era indignato, gettò a terra tutte le tavole dei comandamenti e le spezzo’, si adirò con  il popolo, Aronne vilmente si difese “«Non si accenda l’ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato.  Allora io dissi: Chi ha dell’oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l’ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello»”…

In seguito vennero presi aspri provvedimenti: il vitello venne bruciato nel fuoco, ridotto in polvere, la quale venne sparsa in acqua e gli israeliti furono costretti a bere, per dissipare ogni traccia di quello scempio. Infine “Mose’ si mise alla porta dell’accampamento e disse:« Chi sta con il Signore, venga da me!. Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. Gridò loro:- Dice il Signore, il Dio d’Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell’accampamento da una porta all’altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente». I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo. Allora Mosè disse: «Ricevete oggi l’investitura da JHWH; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione>>.”

Il popolo credeva che Mose’ non avrebbe fatto ritorno, avevano perso la fiducia pensavano che Dio non sarebbe piu’ intervenuto, così si apprestarono alla sostituzione, pagandone le conseguenze, immolarono i loro affetti più cari per rimediare. Noi non dobbiamo perdere la fede, Marco! Vogliamoci bene!

Si addormentatarono abbracciati, non gli importava se li avrebbero capiti, erano sereni adesso. Di strada da fare, ancora, ne avevano.

Il tempo avrebbe dato loro ragione. 

Bisognava solo attendere.

“Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice”

Jumanji

Bibliografia

La Sacra Bibbia: Il vitello d’ oro- Mose’ spezza le tavole della legge- Punizione degli idolatri Esodo 32: 1-35

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